Novità piacevole per tutti gli italiani che usufruiscono del Reddito di Cittadinanza. Il Governo stavolta grazia tutti i ritardatari.
Per le famiglie che usufruiscono dell’Assegno di Inclusione e non sono ancora state contattate dai servizi sociali del proprio Comune, ci sono ottime notizie. In queste ore il Ministero del Lavoro ha deciso di concedere più tempo per evitare la sospensione dei pagamenti. La modifica riguarda il ricalcolo dei 120 giorni. Questi erano fissati per le famiglie beneficiarie che dovevano presentarsi presso i servizi sociali per sottoscrivere il Patto di Inclusione. Questo resta fondamentale per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare.
Inizialmente il termine dei 120 giorni era calcolato dalla data di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale sulla piattaforma Siisl, coincidente con la presentazione della domanda di Adi. Considerando le difficoltò incontrate da alcuni Comuni nella fase iniziale, il Ministero del Lavoro ha deciso di intervenire per garantire alle famiglie più tempo per completare questa importante procedura. Il tutto senza rischiare la sospensione dei pagamenti. Ora tutti gli italiani potranno scoprire come sono state modificate temporaneamente le scadenze.
Le scadenze per l’Assegno di Inclusione stanno subendo delle modifiche significative, impattando centinaia di migliaia di famiglie che ne beneficiano. Attualmente a ricevere questo sostegno sono circa 589.000 nuclei familiari, per un totale di 1,2 milioni di richieste presentate e con un beneficio medio di 607,80 euro per famiglia. Questo è cruciale per comprendere come le modifiche vanno ad influenzare le tempistiche per il mantenimento di tale supporto finanziario. Inizialmente il termine era infatti di 120 giorni.
In caso di mancata adesione entro tale termine, i pagamenti potevano essere sospesi fino all’incontro con i servizi sociali. Per le prime richieste presentate, la tempistica è stata calcolata in modo diverso. Con la nota ministeriale n. 6062 del 28 marzo 2024, il Ministero del Lavoro ha modificato il calcolo dei 120 giorni per le domande presentate entro il 29 febbraio dello stesso anno. Invece di considerare il periodo dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale, ora il termine viene calcolato dalla data di invio delle domande alla Piattaforma Gepi.
Quindi per il primo flusso di domande il termine dei 120 giorni scade il 25 maggio, anziché ad aprile. Questa modifica è stata introdotta per evitare sospensioni dei pagamenti dovute a problemi tecnici sulla piattaforma Gepi. Ovviamente bisogna ricordare che questa è solo una deroga. Quindi superata la fase critica, le tempistiche torneranno alla normalità ed il termine dei 120 giorni verrà nuovamente calcolato dalla data di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale per le nuove richieste presentate dopo marzo 2024.
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