Se soffri di sonno leggero ora hai potrai migliorare la qualità del riposo. Uno studio rivela il trucco: non si tratta di rumori bianchi.
Al giorno d’oggi sempre più persone si ritrovano intrappolate in una vita frenetica ed in pochi pensano al potere che possono avere le parole rilassanti sul proprio sonno. Eppure sembra proprio che quelle dolci parole della buonanotte, come anche le favole, potrebbero aiutare a dormire meglio. A parte il valore sentimentale che queste si portano appresso, secondo alcune ricerche le storie della buonanotte potrebbero avere benefici anche per gli adulti.
A rivelarlo ci ha pensato un ultimo studio dedicato alle parole calmanti e come queste, se ascoltate prima di dormire, potrebbero portare dei vantaggi. Inoltre il beneficio di queste parole potrebbe continuare se ripetute anche durante il sono. La ricerca ha cercato di fare luce sul motivo per cui le parole calmanti potrebbero essere considerate come un aiuto per migliorare la qualità del sonno. Infatti queste potrebbero essere paragonate addirittura ai rumori bianchi o a quello delle onde dell’oceano.
Sonno leggero, con le “parole calmanti” migliori la qualità: cosa dice l’ultimo studio
Uno studio recente pubblicato sul Journal of Sleep Research ha svelato un approccio sorprendente per migliorare la qualità del sonno. Come abbiamo anticipato, questa non riguarda i rumori bianchi tanto popolari. Infatti secondo questa l’ascolto di parole rilassanti durante il sonno non rapido degli occhi può aumentare la durata del sonno profondo e migliorare la qualità soggettiva del sonno. Per giungere a tali conclusioni, i ricercatori hanno monitorato l’attività dell’ECG (elettrocardiogramma) durante il sonno NREM mentre venivano riprodotte parole rilassanti.
Hanno osservato che il tempo tra i battiti cardiaci era più lungo durante la presentazione di parole rilassanti rispetto alle parole di controllo, suggerendo un rallentamento dell’attività cardiaca in risposta alle parole rilassanti. Inoltre i ricercatori hanno scoperto che l’attività cardiaca fornisce informazioni significative sulla profondità e la modulazione del sonno, indipendentemente dall’attività cerebrale. Questo sottolinea l’importanza di considerare i segnali corporei quando si analizzano le funzioni del sonno.
Spesso la ricerca sul sonno si concentra principalmente sul cervello, trascurando il ruolo del corpo nel processo del sonno. Questo studio però ha sorpreso tutti suggerendo anche che durante il sonno il corpo è sensibile ai suoni circostanti andando ad influenzare la frequenza cardiaca e la qualità del sonno. L’incorporazione di parole rilassanti durante il sonno potrebbe essere particolarmente vantaggiosa per coloro che lottano per raggiungere il sonno profondo o che mostrano una frequenza cardiaca elevata durante il sonno.