Non sono poche le persone che sono solite fare uno spuntino durante la notte, ma sarebbe bene evitare di farlo diventare un’abitudine. Ecco perché.
Mangiare in giusta quantità risulta essere indispensabile per poter dormire regolarmente la notte. Del resto, tutti hanno provato quanto quei crampi notturni allo stomaco possano impedire di prendere sonno, anche se apparentemente hanno poco a che fare con la necessità di riposare. Allo stesso tempo, però, c’è anche chi arriva a svegliarsi proprio nel cuore della notte con i morsi della fame e sente la necessità di fare uno spuntino.
Questo non è certamente l’ideale, soprattutto se non si dorme da soli, chi è al nostro fianco, infatti, potrebbe essere infastidito e non riuscire a riaddormentarsi in tempi rapidi. Non solo, si tratta di un comportamento che non dovrebbe mai diventare un’abitudine perché può fare male alla salute.
Molti di noi possono avere dei comportamenti che sanno bene quanto non facciano bene alla salute, ma l’effetto può essere certamente ridotto se si tratta di qualcosa che viene fatto solo saltuariamente. Ben diverso, invece, è quando questo può diventare un’abitudine quasi consolidata, come accade a chi è solito fare uno spuntino durante la notte.
A volte questo può essere dettato solamente da una cena più leggera del previsto, per questo quando si è ormai a letto non si riesce a resistere fino alla mattina successiva all’idea di mettere qualcosa sotto i denti. In altri casi, invece, è una tentazione a cui dovremmo resistere, a cui i medici hanno dato un nome, a conferma di come la ritengano una vera patologia, chiamata “sindrome del consumo notturno“.
La fame per chi ne soffre diventa talmente forte da decidere di rinunciare coscientemente a dormire, pur di colmare quel bisogno che si avverte. Troppo spesso, però, chi agisce in questo modo arriva a saltare addirittura la colazione o addirittura il pranzo, preferendo mangiare quando invece dovremmo riposare e ricaricare le pile in vista della giornata successiva.
Sulla base dei risultati della ricerca scientifica, si tratta di un disturbo che coinvolge soprattutto le persone affette da ansia e depressione, che arrivano così a colmare il malessere riversandosi sul cibo. Anche questo può essere catalogato come un disturbo alimentare, al pari dei più noti anoressia e bulimia, ma a differenza di questi altera il ritmo sonno-veglia, con conseguenze da non sottovalutare sull’energia che abbiamo per affrontare le nostre attività quotidiane.
Ritrovarsi a fare uno spuntino durante la notte può arrivare a influire in modo negativo sul ritmo circadiano del nostro organismo, che non è altro che il ciclo biologico che regola le nostre funzioni fisiologiche in base all’alternanza tra giorno e notte. Questo può avere effetti negativi su metabolismo, appetito, sonno e sistema immunitario (ci si può ammalare più facilmente).
Grazie ad alcuni piccoli accorgimenti la situazione può però essere risolta, ecco come:
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