Cloud Seeding: di cosa si tratta e perché alcuni dicono che sia responsabile dell’alluvione a Dubai

La tragica alluvione che si è abbattuta su Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, è il frutto di una crisi atmosferica o tecnologica?

Sono state 20 le vittime che si sono registrate per l’alluvione che ha colpito le regioni dell’Oman e in particolar modo Dubai. In 24 ore, sono caduti oltre 250 millimetri di pioggia, negli ultimi 75 anni non era mai successa una cosa del genere. Il paese, all’avanguardia per la tecnologia, è stato letteralmente messo in ginocchio: aeroporto chiuso, strade bloccate e abitazioni allagate.

Alluvione a Dubai
Sono 250 i millimetri di pioggia caduti a Dubai (massimedelpassaato.it)

Tra le vittime, purtroppo, molti sono stati i giovani studenti. Il tutto è partito da una perturbazione che si è formata sul Golfo dell’Oman che si è poi scaricata sugli Emirati e ha proseguito fino ad arrivare in Pakistan. Alcuni incolpano il surriscaldamento globale, altri il Cloud Seeding.

Come funziona il Cloud Seeding e perché viene utilizzata questa tecnologia

Quando parliamo di Cloud Seeding, letteralmente inseminazione delle nuvole, parliamo di una tecnologia che ha avuto origine negli anni ’40 con lo scopo di stimolare le piogge nei paesi aridi. Quello della siccità è un problema gravoso. Secondo la Commissione Europea, il 47% dei paesi europei è in condizione di allerta per quanto riguarda l’umidità del suolo, il 17% invece è addirittura in uno stato di allarme.

Cos'è il Cloud Seeding
Il Cloud Seeding agisce direttamente sull’umidità già presente nelle nuvole (massimedelpassato.it)

Non fanno eccezione gli Emirati arabi Uniti, anzi. La nazione presenta un basso livello di precipitazioni e temperature molto alte. Per questi motivi, il Cloud Seeding è una pratica molto comune in queste zone. Ma come funziona? Esistono sostanzialmente tre modi: una procedura statica, una dinamica e una igroscopica.

La procedura statica consiste nel rilascio di ioduro d’argento che reagisce con l’umidità già presente nelle nuvole generando precipitazioni. Il metodo dinamico è quello di utilizzare dei cristalli di ghiaccio e corrente d’aria verticali, questo metodo però da risultati incerti. L’ultimo metodo è quello igroscopico e risulta essere quello più valido. Si utilizza del sale che reagisce con le nuvole, aumentando il volume dell’acqua.

Per il Cloud Seeding c’è bisogno di aerei, razzi o generatori a terra preposti in maniera specifica. È questo il motivo dell’alluvione a Dubai? Secondo gli esperti la risposta sarebbe negativa. Infatti, la tecnica del Cloud Seeding può far aumentare le precipitazioni dal 10% fino al 30%, ma non può innescare un’alluvione di quel genere.

Tra l’altro, il tempo in cui agisce il Cloud Seeding è molto limitato, mentre le piogge che hanno colpito Dubai sono cadute per oltre tre giorni. Secondo i climatologi dell’Università di Edimburgo, questo non è altro che il risultato dell’aumento globale della temperatura.

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