Quante volte hai preso una pausa con una barretta Kit Kat? Del resto lo dice anche lo slogan: “fai un break, spezza un Kit Kat”.
Sono molti i dolci e gli snack che ci riporto dall’infanzia. Kit Kat è uno di questi. Creato nel Regno Unito nel 1935, è prodotto dalla Nestlé ed è composto da barrette di wafer ricoperte da cioccolato. La sua storia è strettamente legata a quella delle fabbriche della Rowntree’s.
L’intenzione era quella di creare uno snack che l’operaio potesse portare con sé al lavoro. Fu proprio un operaio a suggerire questa idea ed il prezzo era competitivo, solo due penny, proprio per adattarsi alle tasche di tutti.
Inizialmente, la barretta si chiamava Rowntree’s Chocolate Crisp, successivamente venne adottato il nome Kit Kat. Anche se è nato in Inghilterra e ha un successo in tutto il mondo, in Giappone il Kit Kat è particolarmente adorato e ne esistono addirittura 400 tipologie diverse.
Il Kit Kat in Giappone: i motivi dietro al grande successo dello snack
Il Kit Kat approda in Giappone intorno al 1973 grazie ad un accordo tra Rowntree’s e la catena di ristoranti Fujiya Co. Ltd. Fu negli anni 2000 però, che il Kit Kat ebbe un successo tale da diventare una sorta di status symbol. Questo in concomitanza al fatto che la Nestlé Japan iniziò a creare dei gusti particolari diversi dai classici cioccolato nero e cioccolato bianco.
Tra le 400 tipologie di gusti strani e particolari di Kit Kat che troviamo in Giappone, ci sono KitKat Cheesecake sia di mirtilli, che di fragola e di limone; Kit Kat al Tè Matcha; Kit Kat alla patata al forno; Kit Kat Momiji Manju e KitKat Azuki Sando. Tra questi, forse quelli più particolari sono il Momiji Manju che fa riferimento ad un tipico dolce autunnale a forma di foglia fatto di grano saraceno e riso; e l’Azuki Sando che ha il gusto del tipico panino dolce fatto con la marmellata di fagioli azuki.
L’amore per il giapponesi per il Kit Kat va ricercato oltre che nei gusti che fanno riferimento alla cucina giapponese, anche nella fonetica del nome stesso. Infatti, il termine Kit Kat somiglia molto al un termine giapponese “Kitto Katsu”. Letteralmente queste parole significano: vincerai sicuramente.
In un paese come il Giappone in cui si attribuisce molta importanza alla fortuna, il gesto di regalare un Kit Kat è diventato alla stregua di regalare un portafortuna. Molto spesso, gli studenti ne regalano uno ai compagni prima di un esame.
Per incoraggiare questa usanza, la Nestlé ha anche dedicato uno spazio apposito sul retro del Kit Kat in cui si può inserire un messaggio per il destinatario. Questo non ha fatto altro che aumentare il successo del marchio in Giappone.