Il deputato Roberto Morassut del Partito Democratico ha proposto un cambiamento di terminologia dei leader del partito: non più “segretari” ma “portavoce”. Cosa cambia?
La lingua italiana è un mezzo molto potente e il suo corretto e preciso utilizzo, è il primo passo per creare degli ambienti di discussioni sani e nutriti. L’arte di saper utilizzare la giusta parola nel giusto momento, si è tanta evoluta passando dalla “retorica” di Aristotele fino al lavoro di Public Relations che consiste proprio nel trovare le parole migliori per comunicare a un pubblico, al cambiare del quale devono venir rimodulati anche i termini e il registro.
La politica è uno dei campi in cui l’utilizzo della giusta parola è fondamentale, perché da un’espressione, da un tono, da un’inflessione, da un semplice allineamento di parole inesatte, può dipendere l’equilibrio del potere o, come in questo caso, l’equilibrio di un partito. Il deputato Roberto Morassut del Partito Democratico, ha individuato in un termine, uno degli errori che il nuovo PD potrebbe voler correggere.
Segretario o portavoce?
In un’intervista di qualche giorno fa, rilasciata dal deputato del Partito Democratico Roberto Morassut all’emittente radiofonica Radio Radicale, il deputato dem, parlando della candidatura di Elly Schlein alle prossime europee, si è detto favorevole, non ravvisando in ciò un problema. Se proprio c’è da trovare il pelo nell’uovo, qualcosa che secondo Morassut si potrebbe fare, sarebbe lavorare sulla denominazione del leader di partito.
Il leader del Partito Democratico, da sempre, viene appellato come “segretario”. Secondo Morassut, questo termine porterebbe con sé un problema storico, legato a Iosif Stalin. Il deputato ha dichiarato:”Magari sarei per cambiare il titolo dei nostri leader e non chiamarli più ‘segretari’, un termine che è un retaggio staliniano”.
Morassut ha poi continuato, spiegando meglio la sua posizione:”prima di Stalin (il segretario n.d.r.) aveva un mero valore amministrativo interno, non aveva alcuna funzione politica. Poi, divenuto capo, Stalin ritenne di mantenere la carica di segretario, perché gli dava l’opportunità di controllare il partito”. Si porrebbe dunque il problema di trovare un termine sostitutivo, anche se Morassut avrebbe la soluzione.
Mutuando un termine utilizzato spesso dal Movimento 5 Stelle, sarebbe consono secondo il deputato, appella il leader del PD come “portavoce”. La differenza sarebbe sostanziale, dato che mentre “segretario” richiama a ruoli amministrativi e di controllo, “portavoce” esprime perfettamente il ruolo di rappresentanza che i deputati svolgono all’interno del Parlamento. Il tentativo pare essere dunque quello di far percepire una distanza minore, tra chi sta dentro e chi sta fuori dalle stanze del potere.