Nonostante la campagna di Francia, la Torre Eiffel è sempre rimasta off limits per Hitler. Ma cosa successe?
Siamo in un periodo storico che inizia al termine di quella che viene chiamata la strana guerra, ossia tutte le operazioni che, dopo la fine della campagna in Polonia, portarono alla campagna di Francia. Questa campagna prevedeva l’attacco e l’invasione della Francia, del Belgio, dei Paesi Bassi e del Lussemburgo.
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Fu un’operazione che venne divisa in due fasi: caso giallo e caso rosso. La prima fase iniziò il 10 maggio del 1940 e comprese l’invasione del Belgio, del Lussemburgo, dei Paesi Bassi e della Francia. La seconda fase invece riguardava la Linea Maginot, le fortificazioni e tutti i sistemi difensivi che erano a protezione dei confini francesi.
La conquista della Torre Eiffel: non era quello che avevano in mente i francesi
Era il 14 giugno quando Parigi venne occupata dalle truppe tedesche, il 25 giugno la Francia si arrise. La campagna si era conclusa con la vittoria dei tedeschi e da quel momento in poi la Francia venne divisa in due parti. Da un lato c’era una zona militare, dall’altro venne instaurata la Repubblica di Vichy.
L’occupazione durò ben quattro anni e bisogna aspettare il 1944, con lo sbarco in Normandia, per liberare completamente la Francia dai tedeschi. Sono molte le foto che documentano il führer in giro per Parigi. È interessante notare che, sebbene ci siano foto che lo ritraggono nei pressi della Torre Eiffel, non c’è n’è nessuna che lo ritrae in cima al monumento francese. Come mai?
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Presentata all’Esposizione universale del 1889, la Tour Eiffel è il monumento più famoso di Parigi e simbolo della città stessa. All’apertura pubblica, il 15 maggio del 1889, erano presenti folle di spettatori e giornalisti.
Situata nel centro di Parigi, nella parte nord occidentale del Campo di Marte, parliamo di una struttura composta da tre piani, di cui il terzo visitabile solo attraverso l’ascensore. Furono proprio gli ascensori ad impedire ad Hitler di salire sulla Torre Eiffel.
Una volta conquistata la Francia, l’intenzione del führer era quella di salire sul monumento parigino insieme ai suoi collaboratori. Furono i tecnici della torre ad impedirglielo.
Disattivando gli ascensori, spiegarono ad Hitler che, a motivo della guerra, il guasto che si era venuto a creare non era facilmente risolvibile. Bisognava trovare dei pezzi di ricambio. L’unico modo per arrivare sulla sommità della torre era salire i 1665 gradini. Hitler decise di rinunciare a quell’impresa.
Magicamente, dopo la sua partenza dalla capitale francese, gli ascensori tornarono a funzionare regolarmente.